CHAOS TAGEN [1982]

[Tratto da Contrahistoria n·5, autunno 2012]

Choas-Tagen, giorni o giornate del caos, sono raduni che vengono indetti dal 1983 in varie città tedesche in modo relativamente periodico. Accolgono principalmente un buon numero di punks e, abitualmente, anche skinheads, ai quali si sono uniti autonomi, anarchici e alcuni hooligans e ultras autoctoni. Sono nati ad Hannover, capitale della Bassa Sassonia, dove si celebrarono le prime giornate a causa della rivelazione sulla stampa dell’intenzione delle autorità cittadine di creare una specie di dossier punk con nomi e dati delle persone relazionate. A causa della pressione della polizia, le giornate sono state in molte occasioni proibite o spostate in altri punti del paese. La Giornate del Caos sono conosciute per i duri scontri che i suoi partecipanti hanno affrontato contro la polizia e l’estrema destra nel corso degli eventi, specialmente nell’edizione del 1995.

Nel 1979, si celebrava il primo raduno di punks di cui si ha notizia in Germania, nella città di Bochum. Questo movimento controculturale era sbarcato con forza qualche mese prima, nella sua veste più combattiva e rivendicativa, in una Germania praticamente sempre in uno stato post-bellico dalla Seconda Guerra Mondiale, continuando nel suo percorso strettamente legato ai movimenti sociali come quello delle okkupazioni e dell’antifascismo.

Città come Berlino, Amburgo e Hannover saranno icone sotto questo aspetto per generazioni a causa della quantità di persone, gruppi musicali, squats, bar, distributori e locali che hanno vissuto e vivono questi aspetti. Tra il 1980 e il 1981, vennero organizzati raduni in città come Recklinhansen e Duisburg, che divennero periodiche, una volta al mese, e che arrivarono a contare in qualche occasione fino a 500 punks.

Tuttavia, saranno le giornate conosciute come “Wuppertaler Punk-Treffs” (raduni punk a Wuppertal) quelle che vengono considerate le autentiche precursore di quelle del Caos. Le proteste per la presenza di questi da parte di alcuni settori culminarono nella loro persecuzione, e la repressione brutale da parte della polizia in certe occasioni, che obbligherà a trasferire i raduni a Wuppertal, intorno ad una fontana nel centro della città.

Sarà nel 1982 che, dopo che il comune aveva tentato di impedire questi frequenti raduni, scoppieranno violenti disordini che, per un effetto boomerang, finiranno per attrarre nel posto persone provenienti da ogni dove, che comincieranno a riunirsi periodicamente presso la detta fonte tutti i sabati, ripetendo gli scontri in varie occasioni nell’83 ed estendoli contro le abituali visite dei neonazisti nell’84.

Nel novembre del 1982, il giornalista Jürgen Vages, porta alla luce l’esistenza di un “Punker-Kartel” da parte della polizia e delle autorità nella città di Hannover. Si trattava di un dossier ufficiale in cui la polizia pretendeva includere ogni tipo di dati su chiunque fosse legato alla scena punk, indipendentemente dal fatto che avesse dei precedenti o meno. In numerose città tedesche, l’incremento delle okkupazioni e della scena più rivendicativa comincia ad essere considerato come un elemento preoccupante. In concreto, la città di Hannover conta su un buon numero di case e locali okkupati e alternativi frequentati da punks e skins agli inizi degli anni ’80, principalmente nei quartieri di Nordstadt e Linden. Speculatori fanno pressione sul comune per sgomberare le okkupazioni di Hannover dando vita al già menzionato Punk-Kartel come prevenzione per futuri scontri. Poco dopo la scoperta del dossier cominciano a vedersi i primi opuscoli che invitano ad un chaos-tag (giorno del caos, al singolare). L’intenzione è riempire la città di punks, tanto di Hannover come di fuori, con l’intenzione di ingrossare il dossier e farlo così mancare di validità e senso e di trasformare le informazioni della polizia in caos. Nel frattempo, la band americana Dead Kennedys, in pieno tour tedesco, sprona tutti i suoi fans a partecipare, facendo una notevole pubblicità. Così, il 18 dicembre 1982, viene convocato il primo chaos-tag al quale assistono più di 600 persone. L’organizzazione decide di fare una marcia nel centro di Hannover, rapidamente intercettata dalla polizia, e si produce una piccola battaglia in cui i punks non ne escono troppo bene.

Nell’aprile del 1983, si fa un nuovo invito, questa volta per tre giorni, che trasforma il nome in Chaos-Tagen (giornate del caos). Approfittando delle buone relazioni tra skinheads e la scena punk di Hannover si fa un invito sul tema “Punks e Skins uniti contro il governo, la borghesia e i nazi”. Il venerdì 1 giugno, cominciano ufficialmente le giornate e già nel pomeriggio, un 500 punks si radunano nei pressi della stazione centrale di Hannover dove, davanti alle proteste dei commercianti della città, la polizia li trattiene. Questa stessa notte, un concerto che accoglie un migliaio di spettatori, nel centro giovanile di Kornstrasse, è attaccato all’ultimo momento da un numeroso gruppo di neonazisti provenienti da Berlino ed Amburgo, e respinto ampiamente dagli assistenti al concerto. Rifugiatesi i boneheads tra gli schieramenti di polizia che avanzano verso il concerto, si scatenano disturbi e saccheggi che si prolungano fino alla notte. La stampa parla di 5000 punks che hanno preso la città. Sebbene questo dato sia abbastanza esagerato e sensazionalista, è certo che, il giorno dopo, Hannover accoglie la maggior concentrazione di punks mai vista fino ad allora nel paese. Un 1500 punks si radunano nella città. Anche alcuni boneheads si infiltrano tra loro aggredendo alcuni spettatori, il che propizierà, poco a poco, la polarizzazione delle risse, che finiranno in un confronto aperto tra punks e skins e la ritirata di questi ultimi. Per colpa dei fascisti il richiamo all’unità è un fallimento. Finalmente, domenica 3 giugno, i giovani cominciano ad andarsene, e si producono piccoli scontri, ostacolati dall’azione della polizia. L’estrema destra vedrà, in tutte le edizioni delle giornate, un’opportunità propagandistica per legittimare lo scontro con i punks e gli antifascisti che pretendono solo “distruggere le loro città”. Questo stesso anno, il 17 dicembre, un 150 persone celebrano le Weinhnachts-Pogo (Natale-Pogo) nell’anniversario della prima Giornata del Caos, di cui la maggioranza viene arrestata dalla polizia che vuole evitare lo svolgimento dell’evento.

Per la primavera del 1984, si annunciava la chiamata per una nuova edizione, invitando tutti i punks europei ad unirsi all’evento, un appello che arriva anche negli Stati Uniti, questa volta con lo slogan “Giorni del Caos contro la feccia nazi”. Il 3 agosto, la situazione dell’anno prima si ripete, e centinaia di spettatori venuti da tutte le parti sono bloccati nella stazione centrale, dove si svolgono anche i primi scontri con i boneheads. La polizia questa volta è preparata meglio e, nei primi due giorni, realizzerà numerose perquisizioni e arresti arbitrari, sequestrando come “armi” ogni tipo di cinture, giacche di pelle e qualsiasi altra cosa che avesse qualche tipo di punta, chiodi … Il giorno dopo un 2000 persone si riuniscono nei pressi della centrale Operplatz. Questo stesso giorno, una manifestazione antifascista convocata per il pomeriggio, si scontra con un gruppo di 150 neonazisti. Nella notte, un concerto celebrato nel Gloksee, un famoso posto della città, finisce prematuramente dopo che viene dato fuoco ad una macchina all’entrata. All’arrivo della polizia, scoppiano i tumulti che durano per svariate ore, lasciando il luogo dove si svolge il concerto, dove alcuni cercano di rifugiarsi dai manganelli della polizia, completamente distrutto. Vengono effettuati più di 1000 arresti e l’area viene isolata per tutta la notte. La mattina seguente si respira una certa aria di delusione tra gli organizzatori dell’evento che, dopo aver perso il controllo della situazione, sanno che sarà quasi impossibile ripetere un nuovo raduno dopo i disturbi della notte prima. Molti degli appartenenti a questa prima generazione di punks finiranno per passare alla nascente scena hardcore. Per il 1989 si tentò un nuovo raduno di carattere internazionale, ma solo un 150-200 accoliti risposero all’appello. Durante gli anni ottanta, si celebrarono una moltitudine di eventi, in varie città tedesche, alcuni di questi con scarsa o nulla relazione con i veri Chaos-Tagen se non il nome.

Sarà nel 1994 che le giornate torneranno a recuperare la loro importanza. Dopo un nuovo appello, dieci anni dopo l’emblematica giornata del 1984, l’importante fanzine tedesca Streetpunk presenterà un numero speciale con la storia dell’evento che verrà venduto massicciamente, facendogli una grande pubblicità e creando un importante clima di attesa da parte di una scena, alimentata ora da una nuova generazione di punks desiderosi di far casino. Questa volta, un giorno prima dell’inizio, si cominciano a vedere i primi gruppi arrivare alla stazione centrale dove la polizia aspetta visibilmente irritata. Il venerdì continua ad arrivare gente e si organizza una festa spontanea fuori della stessa entrata della stazione che provoca l-intervento della polizia e 175 arresti. I punks non sono ricevuti bene, li si impedisce l-accesso al centro della città, per cui, un mezzo migliaio, sono ricondotti fino all’emblematico, per la scena, quartiere di Nordstadt. Il sabato, il giornale sensazionalistico Neue Press dà notizia di un ipotetico, e inesistente opuscolo, in cui si incoraggia a ridurre Hannover in “detriti e cenere”, al quale il resto dei giornali e della stampa dà credibilità. La città continua ad essere limitata, tranne alcune zone, agli assistenti all’evento e a chiunque abbia un aspetto “sospetto”, per cui i punks si spostano al vicino festival “Fährmannfest”, un festival alternativo all’aperto. L’ambiente è sempre più caldo e le provocazioni della polizia, che non permette di muoversi liberamente per la città praticamente a nessuno, finiscono per far scoppiare la situazione e, dopo una breve battaglia, la polizia irrompe al concerto arrestando circa 400 persone. La stampa gonfia gli avvenimenti del fine settimana facendo di nuovo riferimento al finto opuscolo. I titoli parlano di macchine rovesciate e incendiate, pietre, cassonetti bruciati, devastazioni … e di terrore punk nella città. In realtà, i disordini più grandi durarono appena 20 minuti ma la supposta “festa della violenza”, come alcuni giornali chiamavano l’evento, vendette più copie.

Nel febbraio del 1995, viene alla luce il video Kampf-der-Welten (La Guerra dei Mondi), sulle giornate, che avrà una grande ripercussione. Il video sarà copiato e passato di mano in mano per anni diventando un’icona dei Chaos-Tagen. Anche i mezzi di comunicazione realizzano copie di questo e scene e servizi si succedono su giornali e telegiornali, di fronte ad un nuovo appello, questa volta diffuso per la prima volta attraverso internet. A seguito degli avvenimenti dell’anno prima, si annuncia l’immediato arresto di chi viene da un’altra città o paese, per cui questo anno il motto scelto sarà “Diretti in carcere”.

All’incirca 150 persone erano arrivate in città una settimana prima per evitare gli arresti. La polizia intensifica la sua presenza, aumentando le perquisizioni e i controlli vari giorni prima, mentre i mezzi di comunicazione parlano delle giornate quasi ogni giorno.

Il giovedì 3 agosto, la polizia comincia ad espellere dalla città i primi punks. Viene impedito l’accesso di questi e di chiunque sia a loro vicino in tutto il centro della località e li si permette di stare dalle parti di Schaufelder Strasse, vicino alla famosa okkupazione di Sprengel, nel quartiere di Nordstadt. Ci sono centinaia di perquisizioni e arresti arbitrari per tutta la città, fino a che i giovani non ne possono più e cominciano ad erigere barricate de incendiarle isolando la strada citata e quelle circostanti. Un nutrito gruppo risponde alle provocazioni della polizia con una pioggia di pietre che obbliga le forze dell’ordine a ritirarsi. Il 4 agosto cominciano ufficialmente i Giorni del Caos del 1995 e centinaia di punks cominciano ad arrivare in città, a cui si uniscono numerosi autonomi e anarchici dopo gli accadimenti della notte precedente. Si organizzano gruppi di difesa e si ergono enormi barricate attorno alla zona okkupata, preparandosi per nuovi attacchi della polizia. Il primo attacco si produce contro gli squats di Heisenstrasse, dove si sono riunite numerose persone che cominciano anche loro ad erigere barricate e ad incendiarle. Una nuova pioggia di pietre fa retrocedereun’altra volta la polizia antisommossa che deve battere ritirata. Anche i primi attacchi contro Schaufelder Strasse sono ricevuti pietre alla mano dai rivoltosi, ma a metà pomeriggio un brutale attacco della polizia riesce ad irrompere nel Sprengel arrestando decine di punks che resistono al suo interno. Nella notte, attratti dagli incidenti, cominciano ad arrivare nel luogo della battaglia numerosi giovani dalla stessa città e da quelle vicine, molti dei quali senza nessuna particolare affinità con i partecipanti alle giornate eccetto l’odio per la polizia, oltre ad un buon gruppo di ultras e hooligans di squadre locali, per unirsi alla sommossa. Scritte come ACAB (All Cops Are Bastards) inondano la città. In più, la polizia, nella sua ansia di controllo, si scontra senza motivo con i giovani turchi che si uniscono alla rivolta. Arrivata la notte, le forze dell’ordine si ritrovano a scontrarsi con un esercito di 3000 persone che praticamente li espelle da Nordstadt, mentre un supermercato di una famosa marca viene assaltato ed espropriato per festeggiare. La mattina comincia con relativa calma, con un concerto improvvisato in piena strada del gruppo Total Chaos nella zona okkupata. Nel pomeriggio, la polizia, che è riuscita a riunire tutti i suoi effettivi, tenta di isolare i rivoltosi intorno a Schaufelder Strasse e comincia un nuovo attacco, ma la notte finisce con una nuova sconfitta della polizia che deve ritirarsi una volta di più in simili circostanze del giorno precedente, totalmente impotenti, mentre i disordini con la gioventù di Hannover e turchi si estendono in buona parte della città. Il 6 agosto la tempesta comincia a calmarsi e, eccetto piccole scaramucce, i punks cominciano ad andare via con una prepotente sensazione di vittoria e coscienti di aver partecipato a giornate che si ricorderanno per molti anni. Notiziari e giornali del mondo intero diffondono la notizia e danno copertura agli avvenimenti.

Un paio di settimane dopo verrà proibita una marcia dell’estrema destra per la città con lo slogan “Quando il caos si impadronisce della Germania, i tedeschi hanno bisogno della mano dura”. Nel frattempo, la stampa dà la falsa notizia di un raduno ad Oldenburg per ripetere le giornate e l’isteria porta 1500 poliziotti e giornalisti a presentarsi in città. Naturalmente, lì non arriva nessuno e le forze dell’ordine lo reinterpretano, nonostante l’umiliante realtà, come un successo della loro azione. Poco dopo, il capo della polizia di Hannover dà le dimissioni, e al suo posto viene nominato un nuovo commissario rappresentante dell’ala più dura. In ottobre, farà sgomberare e demolire le case okkupate di Heisenstrasse, dove, secondo la polizia si trova il centro nevralgico e la sede delle giornate e promette la mano dura in futuri interventi.

Dopo il richiamo ad nuovo raduno, nel 1996, viene annunciato il divieto totale delle giornate, che vengono considerate dalle autorità, non come un incontro culturale ma come un’attività politica. Si inasprisce la cosiddetta “legge di polizia”, permettendo non lasciar entrare in una determinata località a qualunque persona sospetta di poter commettere un delitto qualsiasi. A partire dal 26 di luglio viene emanata una legge transitoria, valida per un periodo di undici giorni, in cui si proibisce espressamente qualsiasi attività legata al punk nella città di Hannover, e il potere di fermare e perquisire qualsiasi sospetto.

Il 2 agosto, 6000 poliziotti blindano la città con il permesso di tenerla libera da punks, i quali decidono di trasferire le giornate nella città di Bremen, dove finiranno per provocare vari scontri.

Il capo della polizia si vanta di averla fatta finita con i giorni del caos e proclama, eufemisticamente, per quel fine settimana le “Ordungstagen” (giornate dell’ordine).

Il 18 agosto, vengono proclamate le “Giornate del Caos sustituitive”, nelle quali un 500 partecipanti si scontrano di nuovo in città con la polizia. La stampa titola: “i punks sono tornati”, mentre deridono le dichiarazioni del capo della polizia.

Senza dubbio, a partire degli incidenti del 1995, ogni tentativo di ripetere le giornate è stato duramente represso, proibito e perseguitato dalle autorità, impedendo la sua celebrazione, specialmente quando si provava a farlo ad Hannover.

Nell’anno 2000, un nuovo raduno, che coincide con l’Esposizione Universale in città, è stata di nuovo impedito da un dispiegamento di polizia senza precedenti. Ciò ha portato a trasferire le giornate in altri luoghi.

Nel 2001, si tenta di fare un doppio raduno, a Dortmund e Cottbus, questa seconda nella vecchia RDT. Nel raduno di Dortmund assistono circa 700 punks durante il rpimo fine settimana di agosto, protagonisti di diversi incidenti che hanno terminato con all’incirca 500 arresti. D’altra parte, il raduno di Cottbus è stato proibito fin dal primo momento, con una massiccia presenza della polizia. Varie decine di partecipanti sono riuscite ad avvicinarsi fino ai dintorni mentre alcuni sono riusciti ad arrivare in città, iniziando nuovamente qualche scaramuccia contro il controllo e la repressione sofferta dell’evento, che ha finito con all’incirca 60 persone arrestate. Ad Hannover, lo stesso fine settimana, è stata eretta qualche barricata nel Nordstadt che ha coinciso con un concerto che ha attratto varie persone nel posto. Anche a Brema si sono ripetuti incidenti tra punks e polizia.

Nel 2002, si tenterà un nuovo raduno, questa volta a Monaco, mirato come protesta contro il candidato alla cancelleria, Edmund Stoiber. Una volta di più è stato proibito qualsiasi atto legato all’evento, si sono riportati al loro luoghi di origine i punks che sono arrivati in treno e aereo e si è trasformata Monaco in una fortezza. Di nuovo, il primo fine settimana dell’agosto 2005, si è riusciti a ripetere le giornate di Hannover, città in cui sono venuti tra i 400 e 500 punks. Dopo i primi incidenti, nella zona del centro e intorno all’università, che sono finiti con 90 arresti, la polizia ha sciolto l’evento e i partecipanti sono stati scortati fino ai treni di ritorno alle loro rispettive destinazioni.

Il 3 ottobre 2008, si produrranno nuovi scontri ad Hannover dopo la prima in un atto pubblico del film “Chaos Tage – We are Punks!”, basata sulle giornate. Lo stesso anno sono state indette, tra l’8 e il 10 agosto, le Koas Egunak a Bilbao. Mentre nel 2009 e nel 2010 si è tentato di ripetere le giornate in varie città sempre con lo stesso identico risultato, proibizione e scarsa ripercussione.

Le “Chaostagen” sono state viste come una semplice esaltazione della violenza e della depravazione, specialmente dalla stampa conservatrice e sensazionalista, ma sono state anche una rivolta contro la provocazione della polizia, la repressione e la perdita dei diritti che comporta il fatto di essere punk, o semplicemente di essere giovane, in una società basata sulla paura, piena di leggi e norme di carattere “preventivo”, che ci considera tutti potenzialmente sospetti. Le giornate, dalle sue origini, e soprattutto con i tentativi a partire dal 1996, hanno sempre contato su un programma di attività che includevano dibattiti, concerti, proiezioni e, anche, perché no?, una buona dose di divertimento e sfacciataggine. Si spera di recuperare lo spirito delle Giornate del Caos nel prossimo raduno nel 2013 ad Heidelberg, vicino alla frontiera con la Francia.